mercoledì 22 luglio 2015

Finalmente Plutone!

Con il mio consueto ritardo, eccomi a parlare di un evento eccezionale! Pochi giorni fa infatti, una sonda della NASA (La New Horizons) ha raggiunto Plutone per la prima volta nella storia permettendoci di vedere il pianeta nano ad alta definizione!
Non so se la notizia abbia avuto il giusto risalto nei tg (ultimamente a casa mia in orario di telegiornale domina Rai yoyo...) ma so che su Facebook e simili un po' di tam-tam c'è stato.
Mettendomi nei panni dell'utente medio di social network la prima cosa che ho pensato è stata:
"ma come? Ho sentito che gli astronomi studiano stelle lontane, galassie ancora più lontane e hanno pure scoperto pianeti al di fuori del sistema solare, possibile che ancora non si avessero fotografie decenti di Plutone?!?" 
In effetti è proprio così e a mio parere l'importanza di traguardi come questo sta anche nel fatto che permettono a chiunque di rendersi conto di quanto sia complicato esplorare l'universo in cui viviamo, anche quando ci si limita al sistema solare. Accorgersi dell'esistenza di un pianeta, determinarne l'orbita e calcolarne la massa è una cosa, ottenerne un'immagine ad alta risoluzione è un'altra...
In questo caso la difficoltà è dovuta al fatto che Plutone è piuttosto piccolo e decisamente lontano dal Sole e per dare un'idea di questo ecco qui un confronto tra una foto inviata dalla New Horizons e una delle migliori foto di Plutone in nostro possesso scattata dall' Hubble Space Telescope.


A sinistra una delle migliori immagini ottenute con l'Hubble Space Telescope, a destra una foto della New Horizons il 14 Luglio 2015, più o meno al massimo avvicinamento a Plutone. Fonte: Earthsky.org
Direi che la differenza è notevole!
Oltre a questo è interessante anche il fatto che Plutone ha una storia astronomica molto particolare, almeno per noi terrestri. Prima di raccontare allora in cosa consiste la missione New Horizons vale forse la pena di dire due parole sul piccolo Plutone.


Cos'è Plutone?

Chi ha fatto le elementari prima del 2006 ha probabilmente studiato che i pianeti del sistema solare sono 9: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Il termine pianeta viene dal greco e significa vagabondo: gli astronomi antichi infatti distinguevano le stelle dai pianeti proprio perchè le prime erano fisse mentre gli altri si muovevano continuamente lungo la volta celeste. Plutone (scoperto solo nel 1930 ma di cui era stata prevista l'esistenza) era ovviamente il più lontano dalla nostra stella e presentava alcune stranezze. Per prima cosa era il pianeta più piccolo e fin qui niente di strano se non fosse che da Giove in poi i pianeti sono tutti giganti gassosi: che ci faceva li questo nanerottolo roccioso? Inoltre il piano della sua orbita era più inclinato rispetto a quelle dei suoi fratelli maggiori. 
Sto usando dei verbi al passato non perchè ora le caratteristiche di Plutone siano cambiate ma perchè ora (più precisamente dall'agosto del 2006) Plutone non è più considerato un pianeta!


Il declassamento è avvenuto perchè col progredire degli strumenti di osservazione si sono scoperti diversi nuovi corpi celesti in orbita intorno al Sole dei quali si ignorava l'esistenza come ad esempio Cerere, Eris, ecc... Questi nuovi arrivati si trovano nella zona tra Marte e Giove (la prima fascia degli asteroidi) oppure oltre l'orbita di Nettuno, proprio come Plutone (la fascia di Kuiper) e dopo la loro scoperta è iniziato il dibattito sul come chiamarli: sono nuovi pianeti o semplicemente asteroidi? Viste le somiglianze con il 9° pianeta gli scenari possibili erano due: o includerli tutti tra i pianeti costringendo così i poveri alunni delle elementari a imparare a memoria non più solo 9 nomi, oppure lasciarli tra gli asteroidi buttando però nel mucchio anche il povero Plutone... Si tratta di corpi abbastanza grandi da avere forma sferica quindi il termine asteroide è un po' riduttivo ma d'altro canto è difficile immaginare di aggiornare in continuazione il numero dei pianeti del nostro sistema...

Come spesso accade, si è trovata una via di mezzo e l' Unione Astronomica Internazionale ha coniato una nuova definizione per questi oggetti.
Dal 2006 si chiama pianeta un corpo che ha le seguenti caratteristiche:

  1. deve orbitare intorno al Sole
  2. deve avere una massa sufficiente a far si che in fase di formazione abbia raggiunto la forma quasi sferica
  3. deve aver ripulito la propria orbita da corpi di massa inferiore.
La grande novità sta proprio nel terzo punto. Il primo infatti esclude tutti i corpi che sono satelliti di altri oggetti, come la nostra Luna o i satelliti di Giove, indipendentemente dalla massa. Il secondo fa in modo che solo i corpi di una certa dimensione vengano presi in considerazione, escludendo quindi tutti gli asteroidi e le comete. Se non vi è chiaro perchè la forma sferica è associata a una grande massa ditemelo che ve lo spiego (nei commenti o in un altro post).
Fin qui Plutone è a posto ma col terzo punto iniziano i problemi. Più o meno alla stessa distanza dal Sole infatti si sono osservati altri corpi indipendenti di dimensioni paragonabili o inferiori e questo non accade per nessuno degli altri pianeti. Giove ad esempio ha vicino a sè tantissimi corpi oltre ai suoi satelliti ma tutti questi sono soggetti alla sua gravità: da quelle parti è lui che comanda e si merita il titolo di pianeta. Plutone invece ha tanti vicini che non rispondono a lui e questo significa che non sta dominando la sua orbita. Inoltre si è osservato che il suo moto è in parte controllato dalla massa di Nettuno...
Per quei corpi che non soddisfano il terzo punto è stato allora coniato il termine pianeta nano.
Da allora diciamo che il sistema solare è composto dal Sole, da 8 pianeti, 5 pianeti nani e migliaia di altri piccoli corpi tra asteroidi e comete.


La zona oltre l'orbita di Nettuno è interessante perchè data la distanza è in parte ancora inesplorata. Da quando sono inziate le missioni spaziali tuttavia qualche tentativo di osservazione ravvicinata è stato fatto. Sicuramente sono famose le missioni Voyager e Pioneer lanciate negli anni '70 che per prime hanno raggiunto il sistema solare esterno e proseguono tuttora il loro viaggio verso lo spazio interstellare portando un messaggio a chiunque le troverà.



New Horizons

La sonda New Horizons è stata lanciata nove anni fa e come le sue antenate Voyager e Pioneer è nata con l'obiettivo di studiare il sistema solare esterno e di superarne i confini. Una delle grandi novità di questa missione è proprio che a differenza delle altre è riuscita a passare vicino a Plutone (il termine tecnico è fly-by) e a mandarci foto spettacolari oltre a numerosi altri dati. Già dalle prime immagini sono iniziate le analisi per scoprire com'è fatto il pianeta nano e ci sono gia alcune sorprese tutte da capire, come ad esempio la scarsità di crateri che invece ci si aspettava abbondanti. Prima di Plutone New Horizons era passata vicino a Giove per farsi accelerare dalla sua gravità (la cosiddetta fionda gravitazionale) e già che c'era ha fatto osservazioni interessanti sia sul pianeta che sui suoi satelliti. Dopo questo passaggio è entrata in ibernazione per svegliarsi solo vicino all'obiettivo principale: Plutone!

Ora veniamo alle sempre interessanti curiosità!
Innanzitutto all'interno di New Horizons non ci sono messaggi per ipotetiche civiltà extraterrestri (a differenza di Voyager e Pioneer) tuttavia sono contentuti alcuni oggetti simbolici e in particolare alcune ceneri di Clyde Tombaugh, l'astronomo che nel 1930 ha scoperto Plutone, come a dire "il primo che lo ha osservato è anche il primo a passargli accanto".
Dopo l'entusiasmo delle prime immagini hanno cominciato a circolare in rete dei fotomontaggi ironici che riporto qui sotto: visto che Plutone mostra una grande chiazza chiara vagamente a forma di cuore c'è chi ha realizzato un'ipotetica cartolina dal pianeta nano oppure chi ha riconosciuto nella chiazza il muso dell'omonimo cane della Disney (Plutone in inglese si chiama proprio Pluto!). Infine c'è stato anche chi ha photoshoppato Plutone con l'immagine della Morte Nera scrivendo "in realtà non è un pianeta, ecco cosa la Nasa vuole tenervi nascosto"!
Tutte geniali!










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