lunedì 17 novembre 2014

La paura del WiFi è pericolosa

Venerdì sera ho seguito in streaming una conferenza organizzata dal comune in cui vivo (Brugherio) sul tema dell'elettrosmog. Confesso che a spingermi, più che la solita voglia di imparare cose nuove, è stata questa volta la curiosità di sentir parlare dell'argomento un signore membro dell'associazione italiana elettrosensibili. Per chi non lo sapesse si tratta di persone che riferiscono di stare male in presenza di campi elettromagnetici (quindi praticamente ovunque). L'OMS prende atto delle dichiarazioni di queste persone ma afferma chiaramente che nessuno studio valido ha mostrato che i loro disturbi si possano veramente correlare all'esposizione a campi elettromagnetici. Insomma, si tratta di reazioni psicosomatiche con varie cause possibili.
Come avrete forse intuito dalla premessa, la serata è stata condotta con toni piuttosto allarmisti e il relatore ha spiegato che tutte le sorgenti elettromagnetiche (telefoni, cordless, elettrodotti, ecc...) sono dannose e cancerogene.
Si potrebbe discutere del perchè un comune organizzi serate pubbliche con questi personaggi, oppure potrei raccontare di certe frasi pronunciate dal relatore per le quali sospetto che non fosse poi così ferrato sull'elettromagnetismo.
Ho deciso però che in questo post voglio mettere l'accento su una cosa sentita che mi ha fatto riflettere: Hanno detto (spero non sia vero) che per paura di presunti danni provocati dalle onde degli impianti wifi, alcune scuole stanno vietando o rimuovendo la rete internet senza fili.

Ma è davvero così pericoloso il wifi? Periodicamente compaiono su internet annunci allarmanti su qualche nuova ricerca o qualche nuovo risultato che prova finalmente il potere dannoso di questi apparecchi ma puntualmente si scopre che si tratta di notizie false o fraintese. Ne ha parlato diverse volte anche Paolo Attivissimo, ad esempio in questa pagina. Guardando poi sul sito del già citato OMS si impara che ad oggi non ci sono evidenze di possibili effetti sulla salute delle onde utilizzate dal wifi. Le principali obiezioni di chi non si fida della scienza ufficiale riguardano il fatto che un router wifi emette onde a 2,4 GHz, molto simile a quella usata nei forni a microonde: se un forno a microonde uccide in pochi minuti qualunque essere vivente perchè il wifi dovrebbe essere meno pericoloso? Bè semplicemente perchè tra la potenza minima di un forno e quella tipica di un router ci sono almeno 3 ordini di grandezza! E il dosaggio (la quantità di energia assorbita in un certo tempo) non è un aspetto secondario quando si parla di onde elettromagnetiche! Inoltre la frequenza di 2,4 GHz è si in grado di "eccitare" le molecole di acqua ma la sua lunghezza d'onda non le permette di provocare danni al nucleo delle cellule: certo le può distruggere per effetto termico, ma questo NON PUO' avvenire alle potenze emesse da un router.
Ci si chiede allora: è possibile che ci sia qualche fenomeno che ancora non conosciamo per cui queste onde, dopo decenni, abbiano effettivamente gravi conseguenze? Bè, in scienza non si può mai escludere niente a priori, ma se applicassimo questo ragionamento a tutto dovremmo eliminare il 90% di quello che mangiamo e della tecnologia che usiamo...

Perchè allora la scuola, che deve formare tra gli altri anche i futuri scienziati, fa l'opposto di ciò che dice la scienza? Chi è che prende queste decisioni?
Dubito che si tratti di un qualche comitato scientifico... Immagino anzi che tali scelte vengano imposte da qualche comitato di genitori (per le scuole) o di utenti (per le biblioteche) che organizza raccolte firme contro questa "morte invisibile". A pensarci bene non è poi molto diverso dal fenomeno per cui troppe famiglie scelgono, per quanto possibile, di non vaccinare i propri figli credendo una bufala conclamata...

Dove ci porta tutto questo? Secondo me ci porta indietro...
Nella scuola in cui insegno il wifi c'è. L'abbiamo installato due anni fa e quest'estate, grazie all'ultimo bando regionale, abbiamo ottenuto i finanziamenti per potenziarne la copertura e il numero di accessi simultanei.
Lo usiamo per la didattica e abbiamo classi dotate di tablet che, usato senza wifi, non ha molto senso...
E' chiaro che si può insegnare bene anche senza tecnologia (in fondo quando andavo alle superiori non c'era niente di tutto questo) ma questa quando c'è aiuta e non poco. Anzi di più: a mio parere oggi la tecnologia nella scuola è quasi necessaria, anche solo perchè abbiamo a che fare con studenti che in mezzo alla tecnologia  ci vivono, pur non sapendola in realtà sempre usare. In questo senso allora la scuola, se è tecnologica, li può spronare e un po' costringere a prendere consapevolezza delle potenzialità di ciò che usano, per diventarne davvero utenti e non utonti.
L'evoluzione dell'educazione e dell'insegnamento deve andare avanti e non può essere fermata da paure ingiustificate.


Magneto: che fosse anche lui elettrosensibile?

3 commenti:

  1. Prof! che ne dice di fare questo esperimento?
    http://www.pepijnvanerp.nl/2013/05/danish-school-experiment-with-wifi-routers-and-garden-cress-good-example-of-bad-science/

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    1. Eh, può essere un'idea! Però bisognerebbe organizzarlo bene per evitare di fare gli stessi errori descritti nel link che hai riportato... (A proposito, chi sei?)
      La cosa più difficile secondo me è accertarsi che non ci siano altri fattori che influenzino la crescita delle piantine. Mi chiedo comunque che effetto possa mai avere un'onda di lunghezza circa 12 cm emessa a 100mW su dei semi....

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