Mentre la progettavamo ci piaceva immaginarla come una settimana di autogestione organizzata dalla scuola e così è stato! Tra i vari nomi con cui l'abbiamo chiamata il più chiaro è sicuramente settimana di workshop ma il più evocativo, secondo me, è cibo per la mente. Gli studenti hanno realizzato anche relazioni, presentazioni e cartelloni sul lavoro svolto e tutto questo sarà mostrato ai visitatori durante l'open day di domani.
Anche io ho fatto la mia parte. Ci ho messo un po' a trovare qualcosa da proporre che fosse allo stesso tempo interessante, attinente ai temi e riguardante le mie materie... Poi a un certo punto l'illuminazione! Visto che si parla di cibo e di piante, perchè non parlare di come si mangia e di come crescono le piante a bordo della Stazione Spaziale Internazionale? Di solito quando mi capita di accennare qualcosa in classe riguardo allo spazio e all'assenza di gravità la cosa piace quindi ho voluto approfittarne!
Dopo aver preparato a tempo record due brevi presentazioni (è stato come tornare ai tempi della tesi di laurea) le ho illustrate a gruppi di due classi alla volta.
Dopo aver preparato a tempo record due brevi presentazioni (è stato come tornare ai tempi della tesi di laurea) le ho illustrate a gruppi di due classi alla volta.
Prima di tutto una breve storia a tappe dell'esplorazione spaziale, dallo Sputnik alla ISS, poi qualche informazione sulla stazione spaziale e sull'assenza di gravità. Immancabile un riferimento alla missione Futura di Samantha Cristoforetti prima di passare all'argomento principale: per il biennio la spiegazione di come si mangia in assenza di gravità, con l'aiuto di due video degli astronauti Parmitano e Hadfield; per gli altri la descrizione di alcuni esperimenti sulla coltivazione di piante in assenza di gravità.
Se siete interessati ecco qui i link dropbox alle due presentazioni, quella sul cibo e quella sulle piante
Come capita sempre a scuola c'è stato qualcuno che ha dato un po' fastidio ma la stragrande maggioranza era interessata e alla fine è stata contenta.
Dalla mia posso dire che questa esperienza mi è piaciuta. Da una parte perchè ho avuto l'occasione di parlare di argomenti che mi piacciono e di cui di solito non parlo a scuola; dall'altra perchè ho la speranza che i ragazzi abbiano preso consapevolezza del fatto che non è solo il programma ministeriale (seppur fondamentale) che conta ma che ci sono tante altre cose, sulle quali nessuno gli darà un voto, che vanno a formare la loro cultura e che proprio la loro scuola si prende l'impegno di mettere a loro disposizione.
Nessun commento:
Posta un commento